2/11/2011"PLURALISMO RELIGIOSO, PLURALISMO EDUCATIVO: PUNTI FERMI NELL'EDUCAZIONE"

Appuntamento per Domenica 13 Novembre, ore 16, presso l'Auditorium in Piazza La lizza,2

Conferenza promossa dall'Ufficio Pastorale Migranti della Nostra Arcidiocesi di di Siena.

Relatrice:  dott. Maria Grazia Colombo, Presidente Nazionale AGESC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche).
 
Siete  tutti invitati a partecipare, in particolare genitori, educatori,  gli insegnanti della scuola pubblica e privata, insegnanti di religione,  e quanti si occupano, a diverso titolo, di formazione delle giovani  generazioni.


Il tema è quanto mai attuale e vuol stimolarci a riflettere su valori e principi irrinunciabili da trasmettere nell'azione educativa: valori riconosciuti e condivisibili all'interno di una pluralità religiosa e culturale nella quale ci troviamo a vivere.
 
L'argomento è certamente ampio. Lo vogliamo affrontare con l'esperienza della dott. Colombo che si occupa di educazione e di scelta educativa che i genitori , "in primis", sono chiamati a fare.
Non si può lasciare una delega in bianco alla scuola, e non si può continuare a credere che la scuola sia neutra o una scuola valga l'altra.
Il nostro è un tempo di pluralismo e dunque di scelte. Scelte innanzitutto in merito alla formazione umana, culturale, morale, religiosa delle giovani generazioni. Una disattenzione e un disimpegno su questo è sintomo di disorientamento e di irresponsabilità di adulti e istituzioni.
 
Vorremmo iniziare un approfondimento che può essere allargato anche al pluralismo culturale strettamente congiunto a quello religioso, nonchè  un confronto tra operatori nel campo religioso ed educativo sulle identità religiose-culturali degli individui: identità  che stanno alla base dei loro comportamenti.
Se non c'è una consapevolezza ed una "governance", a diversi livelli,  di quanto sopra, e se non c'è una promozione di un "denominatore comune" di valori e principi che siano alla base della dignità della persona e di una convivenza rispettosa e pacifica, si corre il rischio di una proliferazione di principi, di valori e di comportamenti che possono generare conflitto.